“Leggere la filosofia”

Il dialogo tra Vito Mancuso e gli studenti del “Rosetti”

Foto di gruppo

“A che età avete imparato a leggere?”: con questa domanda spiazzante il filosofo Vito Mancuso ha interpellato gli studenti delle classi quinte del liceo Rosetti, accompagnandoli lungo un percorso attraverso gli ancestrali interrogativi dell’uomo riguardo all’esistenza. L’incontro, svoltosi venerdì 11 ottobre presso l’Aula Magna dell’istituto, è stato il primo appuntamento della rassegna La buona lettura organizzata dallo stesso Liceo in collaborazione con l’associazione “L’Onagro”, il Comune di San Benedetto del Tronto ed il supporto del Centro per il libro e la lettura. 


Dall’importanza attribuita alla lettura, dunque, è partita l’indagine conoscitiva del filosofo: si inizia a leggere ancor prima di decifrare delle lettere su pagina, perché leggere il mondo significa tentarne un’interpretazione, cominciare a conoscerlo e ricercarne il senso. Il percorso della conoscenza non può prescindere dallo scontro con una parola che vorremmo evitare nei nostri pensieri: paura. Così il filosofo ha invitato i ragazzi a fare un esercizio quotidiano, in un momento di solitudine e di silenzio, stilando in un foglio diviso a metà una doppia lista: da una parte “le cose che ci fanno paura” e dall’altra “le cose che ci danno coraggio”. 


La platea dei ragazzi si è posta in ascolto, mentre scopriva la differenza tra sapiente e saggio (il sapiente calato nella realtà), approfondiva il concetto di libertà, capiva che si stava parlando di loro, delle loro vite. Mancuso li ha invitati a non risparmiarsi, a fare domande, a stimolare un dialogo. Gli interrogativi dei ragazzi hanno riguardato il senso della vita e della morte, il concetto di spiritualità, l’idea di futuro al quale ci si affaccia senza averne “gli strumenti”. 


Le risposte di Mancuso sono state “sententiae” ad effetto, inviti a non disdegnare orizzonti di senso, fino allo sprone a “non aspettare l’ultima pagina per dare senso a tutte le altre, perché è la vita che dà senso alla vita”. 


L’incontro è terminato senza punti fermi, ma con aperture ad ulteriori interrogativi e con due suggerimenti conclusivi agli studenti: seguire i valori dell’onestà, dello studio e della gentilezza per realizzare una vita autentica e poi chiedere alla scuola che tutto ciò che si studia non prescinda mai da uno sguardo sulla realtà che si vive. 

Foto sala

Scritto da: Professoressa Alessia Palestini